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martedì 25 maggio 2010

Faq

Di seguito troverete alcune domanda/risposta sullo Shiatsu. Se non avete trovato la vostra risposta, vi prego di inviarmi un messaggio tramite l'apposito form a fine pagina. Grazie.



Lo shiatsu è un massaggio?

Lo Shiatsu si può chiamare in 20 modi diversi, ma è più corretto parlare di trattamento. La parola shiatsu deriva da "SHI" dito e "ATSU" pressione quindi pressione con i pollici.



Nel trattamento si usano gomiti e ginocchia?

NO. Molte persone pensano che parlare di Shiatsu significa parlare di salire sopra la persona con i piedi e fare pressioni con le ginocchia. Nella tecnica Namikoshi si usano esclusivamente i pollici delle mani e alcune varianti allo shiatsu.



Posso scegliere se fare il trattamento sul lettino o sul fouton?

Assolutamente si. potete sceglierli entrambe. Il trattamento sarà lo stesso; cambierà solamente il luogo.



Chi può ricevere il trattamento?

Il trattamento Shiatsu lo possono ricevere tutti, dai più piccoli ai più anziani tenendo conto della persona, delle problematiche fisiche, muscolari, articolari e strutturali.



Quanto dura una seduta Shiatsu?

Una seduta Shiatsu può durare dai 40 ai 60 minuti circa. In linea teorica potrebbe durare anche delle ore ma superati i 60 minuti il corpo non risponderà più alle nostre pressioni.



Lo Shiatsu è doloroso?

Al contrario di quanto si pensi, lo Shiatsu non è doloroso. Non pensiamo che "più è doloroso e più fa bene". Ricordo che è un trattamento non invasivo, per cui ogni pressione si baserà esclusivamente sul tipo di cliente che si trova.



La pressione esercitata è uguali per tutti?

Assolutamente no. Ogni persona ha una fisiologia e una struttura muscolare diversa da qualsiasi altra persona. Ne conviene che ognuno avrà una pressione "personale" che non andrà a superare la soglia del dolore. (la "pressione perfetta" dovrebbe essere a metà tra il dolore e il piacere) E' ovvio che chi lavora in ufficio avrà una struttura scheletrica e muscolare diversa da chi lavora in un cantiere e le due persone avranno esigenze diverse.



Il trattamento si deve fare in intimo o nudi?

Assolutamente NO. Molte persone credono che lo shiatsu lavori a contatto con l'epidermide. E' una risposta errata in quanto l'operatore (se è un bravo operatore e non un truffatore) avrà una sensibilità tale, maturata nel tempo, di "ascoltare" il corpo del cliente senza avere un contatto diretto. Ricordo anche che ci sono differenze tra massaggi linfatici, massaggi estetici e lo Shiatsu. Lo Shiatsu è un trattamento di digitopressione, gli altri sono, appunto, massaggi.



Durante il trattamento si toccheranno punti intimi?

Assolutamente NO per quanto concerne la tecnica che uso. Gli unici punti "intimi" che verranno stimolati sarrano i punti dei glutei dove decorre il nervo sciatico e in alcuni casi i punti sternali che si trovano esattamente tra i due seni, ma MAI a contatto diretto con essi. Denunciate subito alle autorità competenti chi palpa seni, zone intime dirette o dice di avere una "cura speciale". ne vale della vostra sicurezza e della nostra Professionalità.



Io cliente, come posso sapere se l'operatore è serio oppure no?
Questa domanda è molto difficile. Lo stato italiano non riconosce lo Shiatsu come medicina, quindi chiunque potrebbe svegliarsi la mattina e "operare nel settore". Valutate attentamente il vostro operatore di fiducia. Fortunatamente possiamo scegliere in piena libertà, quindi se non vi ispira fiducia, continuate nella vostra ricerca.

Come posso sapere se la mia privacy è in pericolo?
Personalmente ad ogni nuovo cliente farò firmare un foglio (potete trovarlo qui)
dove esprimo la mia trasparenza nell'operare; che ogni dato personale rimarrà a me medesimo e verrà usato solamente per studi strettamente personali. Ogni dato non sarà inviato a terzi, per studi di settore o per pubblicità.

Come mi preparo per una seduta/trattamento?

Il cliente deve avere solo due accorgimenti. L'igiene intima (importante per tutti) e una tuta, quindi felpa, pantaloni e calzini. (se fa caldo ovviamente una maglietta e un pantalone comodo). Non serve altro dato che l'operatore porterà il lettino o fouton e il cuscino.



Gli oggetti che porterà l'operatore sono o saranno igieinizzati?

Assolutamente si. Personalmente, avrò cura di igienizzare il lettino, il lenzuolo, il cuscino e le mani, prima e dopo ogni singolo trattamento.



Durante il trattamento posso sentire un pò di musica rilassante?

Certamente. Il cliente è libero di scegliere se mettere la musica o rimanere in silenzio. Personalmente porto sempre con me un Cd.


Sono un lavoratore cronico, posso lasciare acceso il telefono cellulare?

Un buon compromesso è quello di lasciarlo accesso in modalità "silenzioso" così da poter sapere chi, a fine trattamento, vi ha cercato. Non è piacevole sentire uno stridolio sordo mentre il nostro corpo si sta abbandonando e rilassando come non faceva da molto tempo.

lunedì 24 maggio 2010

Shiatsu&Riflessologia plantare vuole che tu guardi una foto su MySpace nell'album Foto dello stream

Shiatsu&Riflessologia plantare vuole che tu guardi una foto su MySpace nell'album Foto dello stream

domenica 23 maggio 2010

Il Trattamento

Iniziamo dal pre-trattamento. In genere, dopo la chiamata del cliente, fisso un appuntamento di 1 ora circa, per parlare di tutti i problemi che riscontra. Lo fisso anche per conoscersi meglio, dato che nessuno vorrebbe un estraneo dentro casa (soprattutto di questi tempi); mi faccio raccontare ogni piccolo particolare, da quando si sveglia a quando va a dormire, il lavoro che svolge e che tipo di postura tiene. (è ovvio che una persona che lavora in ufficio avrà esigenze diverse da una che lavora in cantiere. Stessa cosa se, esempio, una donna lavora in casa o è la prima ballerina della Scala). Come mangia, se il suo corpo è “regolare” e se pensa di aver fatto, negli ultimi tempi, sforzi eccessivi. IL TUTTO, OVVIAMENTE, SENZA ENTRARE NELLA SFERA PRIVATA/AFFETTIVA. Ognuno ha esigenze diverse e nessuno ha esigenze identiche agli altri. Il nostro lavoro è proprio questo: Riequilibrare il fisico di una persona che presenta delle alterazioni muscolo/scheletriche e nervose (per non parlare di molte altre problematiche).

Dopo la pre-seduta e fissato l’ appuntamento, si procede con il trattamento vero e proprio.

In Oriente, lo Shiatsu, è prevalentemente attuato “a terra” su un Futon. In Occidente, dopo che Rudy Palombini studiò un metodo per portarlo su di un lettino, (che è ben diverso da un lettino da estetista), si può scegliere tranquillamente la tecnica. Io personalmente, scelgo in base al cliente. Alcune volte neanche lo porto. Basti pensare ad una signora anziana con problemi di articolazioni; sarà molto difficile farla alzare, metterla su un lettino, o addirittura farla sdraiare a terra nelle diverse posizioni. Preferisco operare su di lei in modo diverso e soprattutto farla sentire a proprio agio.

Semplifichiamo per un attimo la questione: il cliente è una persona giovane, di mezza età, senza alcun problema fisico grave: le posizioni saranno 4. Si inizia dal decubito laterale sinistro per “preparare” il corpo dove si lavoreranno la zona occipitale, sovra-scapolare, cervicale, dorsale, lombare, sacrale, l’area del decorso del nervo sciatico e si finisce con 5 pressioni sulla colonna vertebrale, e delle manipolazioni varianti allo shiatsu.

Poi si passerà al decubito laterale destro dove si lavoreranno le stesse zone del decubito laterale sinistro. Dopodiché si passerà al decubito prono (pancia in giù) dove si lavoreranno, oltre che alle zone degli altri due decubiti, tutto l’arto inferiore, i gemelli (polpacci), e il piede. Ultimo decubito, quello supino (pancia in su) dove si lavoreranno la zona sovra-scapolare il plesso solare, l’arto superiore, la mobilizzazione delle anche, l’arto inferiore e il piede. Si passerà a lavorare la zona dorso/plantare dei piedi, il cranio e il viso.

Si finirà con delle manipolazioni per riequilibrare le anche e delle respirazioni per rilassare il cliente nella zona sovra-scapolare.

Diciamo che questo è, in linea di massima, il nostro lavoro. Tutto nell’arco dei 40/60 minuti, dato che il corpo, dopo questo periodo di tempo, non reagirà più alle nostre pressioni.

Cosa non meno importante, il trattamento si farà con abiti comodi e non, come molti pensano, nudi o in intimo.

POSSIBILI SOMMINISTRAZIONI SHIATSU IN PRESENZA DI:

- DISTENSIVO O IGIENICO

- DISTONIE NEUROVEGETATIVE

- DISTURBI DEL SONNO

- MAXILLO FACCIALE (NEVRALGIA DEL TRIGEMINO, SINUSITE, PARALISI FACCIALE)

- DORSO/LOMBO/SACRALI (LOMBALGIA, LOMBOSCIATALGIA/LOMBOCRURALGIA, LOMBO SACRALGIA, ERNIA DEL DISCO)

- ARTO INFERIORE (PROBLEMATICHE DI ANCA, PUALGIA, PROBLEMATICHE DEL GINOCCHIO, PROBLEMATICHE DELLA CAVIGLIA,

- CERVICO/DORSALE (CERVICALGIA, CERVICO/BRACHIALGIA, TORCICOLLO, CEFALE)

- ARTO SUPERIORE (PERIARTRITE SCAPOLO/OMERALE, ANCHILOSI DELLA SPALLA, EPICONDILITE, EPITROCLEITE, ANCHILOSI/SEMIANCHILOSI DEL GOMITO, ANCHILOSI/SEMIANCHILOSI DEL POLSO DELLA MANO, SINDROME DEL TUNNEL CARPALE)

- DISTURBI DELL’EQUILIBRIO

- NEUROPATIE (ALTERAZIONE PATOLOGICA DEL TONO MUSCOLARE: EMIPLEGIA,CASO DI ALTERAZIONE PATOLOGICA DELLE VIE MIDOLLARI CERVICALI)

- ESERCIZI DI RIEQUILIBRIO STRUTTURALE

- ESERCIZI PER EQUILIBRARE l' APERTURA DELLE ANCHE

- ESERCIZIO DI STIRAMENTO AD INCROCIO

- ESERCIZI DI AUTOSTIRAMENTO

- ERNIA CERVICALE

- RAFFORZAMENTO DELLE DIFESE IMMUNITARIE IN PRESENZA DI STRESS E AFFATICAMENTO CRONICO

- ATONIA MUSCOLARE

- NEVRALGIA

Lo Shiatsu Palombini

di Fulvio Palombini

Parlare di Shiatsu oggi può essere o molto semplice o molto complicato in quanto da quando è stato inventato, si sono sviluppati moltissimi stili, tra loro estremamente diversi sia nell'applicazione della tecnica che nel modo di rapportarsi verso l'individuo.

Cercherò di essere chiaro e sintetico ma ho bisogno di aiutarmi con un po' di storia per spiegare come nasce lo shiatsu, quali sono i principi che lo ispirano, come si arriva al Metodo Palombini®.

Credo che ormai nessuno possa più negare che lo shiatsu sia nato in Giappone nei primi anni del 1900 per opera e ingegno di un simpatico uomo giapponese scomparso nel 2001 a Tokyo: Tokujiro Namikoshi. Tokujiro era veramente un uomo straordinario. Anche se di statura non molto alta, quando ti trovavi vicino a lui avevi l’impressione di essere a contatto con un vero gigante, con un uomo fortissimo. Ho sempre pensato che questa grande forza gli venisse dalla gioia di vivere. Namikoshi rideva, rideva sempre, infondendo negli altri grande allegria. Era come se ti contagiasse con la sua risata. Ricordo una parola che ripeteva sempre durante gli incontri che ho avuto il piacere di avere con lui, ricordo purtroppo solo la pronuncia: iocatta…iocatta… una parola giapponese che ricorda il termine inglese “enjoy” ossia vivi godendo quello che fai. Namikoshi era un uomo semplice, figlio di una famiglia semplice, eppure riuscì ad avere un "intuito terapeutico" non comune pur non essendo medico né fisioterapista né psicoterapeuta... Era, ripeto, un uomo comune che ebbe una grande intuizione.

Ebbene sì, signori e signore, checché se ne dica, lo shiatsu lo ha inventato lui, Tokujiro Namikoshi, anche se ancora oggi molte persone nel settore "shiatsu" lo negano. Quando si rese conto che "premere" anzi "essere pressionati " aiutava a stare meglio anche quando si stava molto male... premere con le mani sulle articolazioni infiammate e dolenti, premere sulla testa, premere sulla pancia, sugli occhi, premere con amore, con voglia di fare del bene. Così nasceva Lo Shiatsu.

Attenzione, non nasceva lo shiatsu namikoshi, nasceva Lo Shiatsu.

Lo shiatsu non esisteva prima di Tokujiro Namikoshi, esistevano tante altre belle cose ma non Lo Shiatsu. Tokujiro iniziò a praticarlo per esigenza, per lenire i dolori della madre e delle persone che lo circondavano nella fredda isola di Hokkaido (Giappone) ed il principio terapeutico che guidava il pensiero namikoshiano è espresso in una frase dallo stesso coniata: "...lo shiatsu è come il puro affetto materno, le pressioni delle mani fanno scorrere la forza vitale del corpo". E' lo shiatsu nakokora , che tutti gli studenti giapponesi di shiatsu (shiatsu-shi) recitano prima delle lezioni e delle loro pratiche. Questa è la grande e semplice filosofia dello shiatsu: premere con amore, premere con intenzione di far del bene….Nel tempo, con la pratica quotidiana, il sistema di applicazione delle pressioni si evolve; Namikoshi localizza e sperimenta nuovi passaggi. Non più solo pressioni effettuate sui punti dolenti, ma nuovi punti localizzati sul corpo, spesso distribuiti lungo il decorso dei nervi, al lato della colonna vertebrale, fino ad arrivare all'individuazione di circa 780 punti sul corpo umano che hanno rappresentato la nascita del "Metodo Base Namikoshi".

Nel 1957 il Ministero della Sanità giapponese riconosce lo Shiatsu Namikoshi come terapia autonoma e lo definisce così: "...lo shiatsu e’ una tecnica manuale basata sulle pressioni che danno al corpo quella capacità’ di auto-guarigione che solo il corpo umano possiede...".

Bene, pochi anni dopo, intorno al 1960 la pratica dello shiatsu supera i confini giapponesi...(lo stesso Namikoshi si trasferisce per alcuni anni negli Stati Uniti) "trasformandosi" in tante altre cose" che spesso non hanno nulla a che vedere con l’intuizione del simpatico Namikoshi. Si inizia a premere con i gomiti, con i piedi, persino con le ginocchia. Si inizia a parlare di meridiani, di medicina tradizionale cinese, di moxa, di erbe, di shiatsu in acqua, di sedie che fanno shiatsu, si inizia a filosofeggiare e a trasformare lo shiatsu in una disciplina esoterica spesso senza conoscere né lo shiatsu né l'esoterismo, insomma si fa una gran caos...scusate ma é proprio il caso di dirlo. Sta di fatto che le cose sono andate così, e chi dice il contrario non conosce la storia.

Mille varianti, mille trasformazioni che spesso hanno fuorviato il pensiero comune. Una tecnica mervigliosa in mano a tutti...pochi i veri conoscitori.

Tra le varie trasformazioni, molte da cancellare, qualcuna buona, rientra anche il Metodo Palombini® a noi tutti noto e che tenterò di descrivere brevemente e speriamo esaurientemente. Anche qui è la storia ad aiutarmi.

Nel 1964 Rudy Palombini, massofisioterapista al seguito della squadra olimpica alle olimpiadi di Tokyo, vede per la prima volta i famosi shatsu-shi o come li chiamiamo oggi noi in Italia gli Operatori Shiatsu. Li vede premere con le mani e soprattutto con il pollice. Vede ed intuisce l’efficacia terapeutica del metodo. Rudy era già’ allora molto esperto con le mani, da giovane, aveva avuto la fortuna di avere come maestri del massaggio, essendo nato in Egitto e essendo già lì massaggiatore, vecchi massaggiatori sudanesi, forse, perchè no, precursori dei moderni osteopati. Rudy era molto "intuitivo" e capì subito quanto avrebbe potuto "migliorarsi" conoscendo lo shiatsu e così iniziò la sua grande avventura. Durante le olimpiadi iniziò a frequentare la scuola diretta dal "mitico Namikoshi". Si rese rapidamente conto della grande "diversità" in termini culturali e di stili di vita tra la persona giapponese e la persona europea. Ritornò in Giappone dopo le olimpiadi diverse volte, infine fondò in Italia nel 1979 con il riconoscimento stesso del maestro T. Namikoshi, la Scuola Italiana Shiatsu di Roma. Adeguò il Metodo Base Namikoshi al mondo occidentale e sistemizzò uno stile proprio di shiatsu. Nasce il Metodo Palombini®.

Tra tutti i sistemi, i metodi ed altre come dire..."cose non ben definite" derivate dall’originario metodo inventato dal maestro Namikoshi, il Metodo Palombini® è sicuramente quello più fedele e vicino al sistema originario tanto nell'applicazione, quanto nei principi che lo ispirano. La vera grande diversità è nell’intensità di pressione, ma andiamo per ordine:

quando affermo che Rudy, vivendo per diverso tempo in Giappone, si rese rapidamente conto della grande "diversità" in termini culturali e di stili di vita tra la persona giapponese e la persona europea intendo dire che tra le prime osservazioni ci fu la consapevolezza che la maggior parte della "vita" giapponese si svolge a terra e così pure lo shiatsu si pratica a terra su fouton. Il mondo occidentale nella maggior parte dei casi non concepisce lo stare a terra, la terapia sul fouton poteva sembrare una "cosa strana”, scomoda, “disarmante” pertanto decise di inserire il lettino favorendo nel contempo la comodità del cliente ma anche dell’operatore.

E' interessante notare che attualmente anche in Giappone molti terapisti fanno shiatsu sul lettino mentre lo shiatsu base didattico si apprende a terra.

Rudy reimposta la tecnica sul lettino da massaggi, cambiando (togliendo o aggiungendo) alcuni punti, ma soprattutto cambia l’impostazione posturale di base dell’operatore. In questi cambiamenti tecnici non altera però i concetti fondamentali dello shiatsu che sono:

- tecnica esclusivamente manuale in cui si usano particolarmente i pollici (tecnica giapponese pollici sovrapposti - tecnica palombini pollici affiancati);

- utilizzazione del corpo per praticare la pressione: nella tecnica palombini l’operatore, per esercitare la pressione, sfrutta il proprio corpo diversamente rispetto ai giapponesi, in quanto il cliente è posto su lettino quindi su un piano più alto;

- ritmicità e perpendicolarità della pressione:
non bisogna pensare allo shiatsu come ad una tecnica sempre lenta e monotona. Rudy ha sviluppato molto il concetto di ritmicità, di velocità dell’azione che diventa fondamentale nei programmi terapeutici.

Nella tecnica palombini non vengono presi in considerazione concetti di medicina tradizionale cinese in quanto non esistono nel sistema originario. Il cuore dello shiatsu è la correttezza della pressione, la sua intensità, la sua ritmicità, la sua direzione. Nel Metodo Palombini® a differenza del Namikoshi, la pressione è più modulata, dolce (ma non per questo meno profonda). L’operatore deve essere in grado di valutare le resistenze tessutali incontrate per ottenere una sensazione "dolorosa" che a poco a poco diventa piacevole. E’ questo il "punto" dove avviene la stimolazione shiatsu. Il sistema nervoso viene bombardato da stimoli periferici che danno origine a delle "risposte" a dir poco incredibili: antichi mal di testa, insonnie vecchie di anni, dolori mestruali feroci, tremori, possono scomparire dopo pochi trattamenti, non parliamo del mal di schiena dove lo shiatsu è sicuramente una delle tecniche manuali più efficaci. Che dire di più… forse ringraziare chi ci ha fatto conoscere un metodo così poco invasivo ed efficace…

Grazie Maestro Namikoshi, grazie Maestro Palombini.

Fulvio Palombini

Alcune note per rispondere a domande che frequentemente vengono poste

L’applicazione dello shiatsu attraverso il Metodo Palombini® prevede la persona sdraiata su un lettino studiato appositamente per l’applicazione della tecnica e si presenta più basso e più largo rispetto a quelli abitualmente utilizzati per i diversi tipi di massaggio. Il piano piuttosto confortevole, elimina il disagio da molti sentito, di sdraiarsi a terra e rialzarsi.

L’utilizzo del lettino è particolarmente indicato per persone anziane, portatori di handicap permanenti o temporanei, per persone che soffrono abitualmente di pressione sanguigna bassa, per persone in stato di gravidanza…

E’ necessario sfatare una credenza purtroppo largamente diffusa che associa “il grande dolore alla grande efficacia dello shiatsu”. E’ un concetto assolutamente errato. La tecnica opportunamente applicata favorisce il rilassamento, lenisce le sensazioni dolorose, migliora il sonno notturno, stimola l’eliminazione delle tossine….in altre parole regala sensazioni di benessere e non di dolore.

Trattandosi di una disciplina di non facile apprendimento che presuppone molte ore di studio teorico-pratico, è opportuno avvalersi dei pareri di strutture referenziate per essere opportunamente indirizzati verso operatori shiatsu esperti.

Tecnica pressoria esercitata sui diversi distretti corporei esclusivamente per mezzo dei polpastrelli dei pollici, integrata ove necessario da movimenti eseguiti con i palmi delle mani. Non prevede in alcun modo l’utilizzo di unguenti che comprometterebbero l’efficacia della pressione. Praticabile sugli indumenti prevede l’uso di maglietta e pantalone di cotone con cuciture essenziali (in alternativa per comodità del cliente, un camice semplice). I piedi possono essere scoperti o abbigliati con calze corte di cotone. Non è indicato indossare indumenti contenenti nylon.

Fonte: http://www.shiatsupalombini.it/contenuto/Default.aspx?ID=1

Cos'è lo Shiatsu



"...LO SHIATSU VIENE DEFINITO TERAPIA NATURALE ED ISTINTIVA, POICHE' QUANDO UNA PERSONA ACCUSA UN SENSO DI DOLORE AL CAPO O A QUALSIASI ALTRA PARTE DEL CORPO, ISTINTIVAMENTE POGGIA O COMPRIME CON UN DITO O LA MANO UN DETERMINATO PUNTO DELLA ZONA DOLENTE, PER ALLEVIARE LO STATO DOLENTE CHE E' SEMPRE IN CORRISPONDENZA DI UNA DIRAMAZIONE NERVOSA, PROPRIO COME SI FA NELLO SHIATSU...".

"Lo shiatsu è un trattamento manuale nel quale si adoperano i pollici ed il palmo delle mani per esercitare pressioni su determinati punti, al fine di conservare e migliorare lo stato di salute e di contribuire alla cura di taluni stati morbosi."

Con questa motivazione, negli Anni '60, il Ministero della Sanità ed il Ministero dell'Assistenza Sociale Giapponesi riconoscevano lo Shiatsu.

Lo Shiatsu è un'antica tecnica di massaggio le cui origini sono ancora oggi difficili da rintracciare con chiarezza. sappiamo che come molte altre tecnice di massaggio orientali, nasce in Cina e subisce una trasformazione in Giappone dove sono state trovate tavole rappresentanti i "punti" di pressione che sembrerebbero risalire a più di 2500 anni fa.
Tra tutti i Maestri, non solo giapponesi,che in Giappone si dedicarono allo studio di questa antica tecnica, sicuramente il più importante è il maestro Tokujiro Namikoshi tanto che lo shiatsu moderno è quasi universalmente riconosciuto come Shiatsu-Namikoshi.

Innanzitutto il termine SHIATSU è composto da due parole, SHI=dito e ATSU=pressione; più esattamente è un massaggio particolare che si esegue solo con le mani e soprattutto con la pressione esercitata dai pollici su 780 punti distribuiti sulla superficie anteriore e posteriore del corpo umano.
Si pratica fondamentalmente con la pressione delle diTa, con i pollici in particolare, e solo eccezionalmente, per il viso e l'addome, con i polpastrelli delle altre dita e il palmo delle mani, sui punti prestabiliti.
Comprende manipolazioni e trazioni mediante le quali si determina la stimolazione di nervi, muscoli scheletrici, tessuto connettivo, sistema cardiocircolatorio ed articolazioni; PERTANTO TRATTASI DI UNA TERAPIA NON CRUENTA.
I tempi della pressione eseguite,tranne nella zona anteriore dl colo in corrispondenza della carotide, dove la pressione non deve durare più di tre secondi, variano dai tre, cinque, sette secondi su ogni punto.
La pressione deve essere abbastanza energetica, in modo da creare una sensazione intermedia tra il dolore e il piacere.

I PUNTI FONDAMENTALI DI PRESSIONE

I punti fondamentli di pressione distribuiti su tutto il corpo, come già sopra citato, sono circa 780, partendo dai punti corrispondenti ai fori di emergenza dei nervi occipitali, proseguendo sui tratti cervicali, dorsali, lombo-sacrali, sulle regioni anteriori del corpo e sui grandi fasci nervosi degli arti, finendo sulle ramificazioni nervose terminali del piede.
Tale andamento rispetta la distribuzione anatomica del sistema nervoso che procede dal centro verso la periferia, diversamente dal massaggio tradizionale che seguendo il sistema circolatorio,venoso e linfatico, va dalla periferia del corpo verso il centro, e cioè il cuore, ed ha il solo effetto di migliorare il "ritorno" venoso e linfatico.

Fonte: "Tecnica pratica dello Shiatsu" di Rudy R. e Fulvio Palombini. Ed. Società Stampa Sportiva Roma

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